La charrette di Antonio

Antonio Sotgia

Dalla mappa realizzata con il sig. antonio, cittadino residente nel quartiere Isola, è emerso che in Via Confalonieri e nelle zone limitrofe ad essa, risultano esserci alcune criticità.

La mancanza di spazi di manovra e di una pista ciclabile sono tra le più evidenti.

Se da un lato la verticalità porta ad avere più spazio disponibile a terra, dall’altro l’inadeguato uso e sfruttamento di questo portano ad evidenziare la mancanza di spazio verde.

La mancanza di un centro civico si sente, ma quest’ultimo dovrebbe essere realizzato in uno spazio esistente per evitare ulteriore cementificazione della zona.

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walkMI: passeggiando per Milano

WalkMI è un sistema di segnaletica pedonale composto da diversi dispositivi (mappe, cartelli e segnaletica a terra) caratterizzati dall’espressione delle distanze in termini temporali e non metrici.

Il progetto di pedonalizzazione progressiva dell’asse Borsieri – Thaon di Revel dovrà, secondo noi, essere accompagnato da un’attenta sensibilizzazione del cittadino che attraverso questo innovativo sistema di segnaletica pedonale sarà incentivato a non utilizzare i mezzi di trasporto, ma a muoversi a piedi.

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Immagini ed informazioni a cura di 8PM

Stefano, Giulia, Evelyn, Matteo, Gabriele B.

La Charrette all’Isola Pepe Verde – I Disegni 2a Parte

IL PREGIO DELLA MULTIFUNZIONALITA’: Nelle tavole seguenti, si assiste ad una complessa multifunzionalità che riguarda il loisir, l’happening e la cultura nel primo caso; un’articolata summa di attività che vanno dalle necessità dei bambini a quelle degli anziani nel secondo; mentre la terza ipotesi si basa fortemente sul fattore temporaneo nella configurazione degli spazi: non specificando quante attività presentare alla volta, questo disegno è più una rappresentazione delle possibilità. Le quali vengono temporaneamente messe in gioco (un progetto che ha un termine) a seconda della loro complementarità e del loro essere sistema.

Johanna, ci mostra come vorrebbe il Cavalcavia: nella parte con vista sui Grattacieli, vengono proposte bancarelle di alimentari che vendono prodotti locali e tipici; le quali per pranzo, offrono assaggi, aperitivi e piccoli piatti preparati con i propri ingredienti. Non mancano momenti dedicati ad assaggi con vino e liquori, poichè sul Bussa troverebbero spazio anche aziende vinicole, anche se in maniera temporanea. Trova spazio anche la pista ciclabile, che costeggerebbe il bordo più esterno della facciata. Nella parte dedicata all’Entertainment e alla Cultura, si trovano per l’appunto uno spazio coperto e temporaneo del quale fanno parte una Sala di Lettura, una Gallery per esposizioni di artisti con call anche internazionali e di street-artist che opererebbero en-plain-air sul Bussa. A seguire, strutture movibili e leggere che offrono cocktail, cioccolata calda, delle specie di “soft bar” di tendenza che danno spazio anche ad artisti di strada, buskers, giocoleria. La parte del Bussa che dà sui binari, parte secondo una logica progressiva dalla parte più Soft, a quella più Hard, che culmina con il palco dove si eseguono concerti, incontri di boxe, e proiezioni da 30 minuti.

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In questo caso, Claudio ci mostra il suo Cavalcavia: Campo Sport, Bellevue, pannelli appositi per Street Art, uno Skate Park, un luogo per il calcetto e spazi dedicati al verde, tra giardinetti per bimbi e pergola con rampa. Il filo conduttore è il tema dell’autocostruzione, mentre viene data come condizione la temporaneità delle installazioni.

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Susanna ci parla della sua ipotesi che funziona a sistema; come citato poc’anzi, questo progetto funziona proprio non specificando quante attività presentare alla volta; questo disegno è più una rappresentazione delle possibilità. Le quali vengono temporaneamente e contemporaneamente (un progetto che ha un termine)  messe in gioco a seconda della loro complementarità e del loro essere sistema.

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Nell’ultima ipotesi, completamente pedonale e ciclabile, vengono inseriti diversi servizi ad uso del cittadino: a partire dal Wi-Fi libero, ai Pannelli Solari (rete elettrica), al distributore di acqua alla e di sapone ecologico alla spina. Un’area Sport con annessa Arena Musica, Pista Roller e un’area Giochi Bimbi, un Fattoria/Giardino didattici e il Percorso Kneipp completano l’offerta, oltre alle piste ciclabili e al verde.

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 Gabriele Z. Marco B Mario F. Marco L.

La Charrette all’Isola Pepe Verde – I Disegni 1a Parte

Durante la Charrette, è stato riscontrato un numero molto alto di visitatori; questo ha garantito la riuscita del processo partecipativo e ha portato diverse persone a cimentarsi con le matite e i pennarelli, disegnando le proprie idee. Tuttavia in numero minore di quanto aspettato, poichè molti abitanti dell’Isola, vista la familiarità con il quartiere, trovavano il dialogo come una maniera più diretta d’espressione, mentre altri si rifiutavano per timore d’inadeguatezza grafica di lasciare la propria traccia sulle tavole. In ogni caso, abbiamo segnato comunque le loro idee e disponiamo di tutte le tavole di quelli che hanno provato a mettersi in gioco graficamente. Di seguito i loro lavori.

IL CINEMA COME AGGREGATORE: Vengono proposte diverse funzionalità dello spazio da Indro, con il cinema fulcro centrale dell’operatività della zona. Una Ciclofficina con il deposito, per un riciclo di biciclette usate o in stato di abbandono e ripristino delle stesse, mentre a destra della zona proiezioni troviamo un parco dove sempre in periodo estivo è previsto un allestimento dei tavolini del bar, e in generale di piccole azioni dedite allo svago, immersi in una piccola area verde. Il bar garantisce luogo di aggregazione non solo per i clienti del cinema (all’aperto d’estate; montato con strutture temporanee d’inverno per una migliore coibentazione), ma anche all’interno dell’intero cavalcavia.

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UNA CONVIVENZA TRA PEDONI E AUTOMOBILISTI: Beatrice ci propone questo disegno che riproduce un percorso automobilistico limitato a una velocità modesta e provvisto di curve per favorire una convivenza tra aree pedonali e le quattro e le due ruote. Visto il basso traffico sul cavalcavia, questa ipotesi riesce a non escludere l’ipotesi delle macchine sul Bussa, ma ad integrarla con varie funzioni, che partono dal Laboratorio di Fotografia, all’esposizione della Galleria di Foto stampate all’interno dello stesso laboratorio in camera oscura. La seconda area riguarda la Biblioteca, la terza l’area In Door e Out Door – nelle quali è possibile svolgere diversi giochi a seconda della stagione e della tipologia – mentre la quarta è dedicata allo spettacolo: anche qui ritroviamo il cinema all’aperto con parcheggio dedicato.

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SPAZIO AI PARCHI GIOCHI: Più sotto, i disegni della Charrette di due bambini, Leonardo e Emily; nel primo, variopinto e molto colorito, vengono rappresentate diverse funzionalità, dal parco giochi immerso nella natura e strutturato con panchine, tavoli ed altalene, ad un’area adibita a parco con fitto fogliame, fino ad arrivare ad una bellevue con vista montagne. Nel secondo, vengono disegnate le funzionalità essenziali di un kindergarten.

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Tav 17LA NECESSITA’ DEI PARCHEGGI: A seguire, due disegni imperniati sulla funzionalità attuale dei parcheggi; nel primo e nel secondo, essi vengono infatti lasciati come sono attualmente. Nel primo esso viene garantito a tutti, mentre il secondo è visto solamente come parcheggio per residenti o per i clienti della rete ferroviaria, i quali disporrebbero di uno sconto grazie all’uso dell’intermodalità treno-quattro ruote (Verrebbe da sè l’implementazione di ascensori che favorirebbero maggiormente uno switch rotaia-quattro ruote). L’elemento distintivo nel primo caso, diventerebbe così l’area destinata a funzione sociale (over 60), e quella a sociale polifunzionale. Si rimarca il desiderio di maggiore libertà di fruizione.

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Gabriele Z. Marco B. Mario F. Marco L.

La Charrette all’Isola Pepe Verde 2a Parte

Una volta terminata la preparazione della sede in funzione della Charrette e avendo pronte carte tecniche, ortofoto, pennarelli matite e tutto il necessario per il disegno e per il dialogo con i cittadini, abbiamo dato inizio all’incontro con gli abitanti del quartiere e le loro esigenze.

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Si sono alternati nel disegno del proprio quartiere cittadini di ogni fascia d’età, dai bambini accompagnati dai genitori – incuriositi dall’evento – ai giovani, alle coppie, a gruppi di amici e agli anziani, in parte richiamati dall’evento, in parte perchè frequentatori occasionali o abituali dell’Isola Pepe Verde.

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Isola Pepe Verde

Di seguito, qualche scatto ai giardini autocostruiti e spotanei della location al termine dell’incontro del secondo giorno.

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Gabriele Z. Marco B. Mario F. Marco L.

La Charrette all’Isola Pepe Verde 1a Parte

In questo post descriveremo brevemente per immagini la nostra esperienza sulla Charrette tenutasi all’Isola Pepe Verde, il 13 e il 14 Dicembre 2013. Come veniva riassunto nel post precedente, uno dei propositi del Laboratorio di Sintesi era appunto quello di ridisegnare insieme ai cittadini parti specifiche del Quartiere Isola di Milano. Una volta stabilite le cinque sedi a seconda della disponibilità dei centri, la nostra classe si è divisa in gruppi nelle varie sedi preposte, per l’organizzazione del processo partecipativo. Assieme ad altri due gruppi (cfr. gruppo 5 e gruppo 6 nella sezione ‘Progetti’ di questo blog) siamo stati come detto sopra gentilmente ospitati dall’Isola Pepe Verde, in Via Pepe 10.

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Nell’allestimento della sede, uno dei punti nodali del processo è stata la rappresentazione attraverso un plastico in scala, dell’area circostante il Pepe Verde, anche a seconda dei temi di ciascun gruppo, (Cavalcavia Bussa; Via Pepe e lo Scalo Farini; le Piazze), senza dimenticare punti cruciali come Viale Zara in previsione dello spostamento del mercato. Una volta allestito il plastico e lo scatolone delle idee, si è opportunamente collaborato per creare un clima cordiale tramite gli aperitivi e piccoli buffet preparati in casa, con tortine salate e dolci, bibite, e un fornelletto deputato alla preparazione di vivande quali ad esempio tè, infusi, tisane e vin brulè, senza dimenticare un thermos per mantenere caldi i preparati.

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Anche in stile con la filosofia del luogo dove eravamo ospitati, il filo rosso nel preparare la  Charrette è stato quello dell’autocostruzione; così come gli orti e i vasi delle piante dell’Isola Pepe Verde sono stati realizzati tramite ecobox, abbiamo proceduto alla gestione del luogo deputato al disegno e all’aperitivo tramite una chiusura parziale dell’area.  Tramite tendoni fissati alla tettoia e alle travi, è stata data un’impressione di apertura/chiusura dello spazio, mantenedo il calore all’interno anche grazie ad una stufa a gas portata per l’occasione.

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Gabriele Z. Marco B. Mario F. Marco L.

 

 

Giornate di Partecipazione – La Charrette

Abbiamo potuto analizzare come dimostrato nei seguenti post, il deciso sottoutilizzo del Cavalcavia Bussa; sia in termini di percorrenza, sia per quanto riguarda l’uso degli spazi, che infine come strategicità del luogo, trovatosi negli anni in un nodo focale di grande rilevanza, dati anche i nuovi interventi di Porta Nuova. Tra i numerosi propositi del Laboratorio di Sintesi di quest’anno in concomitanza del quale è nato questo blog, vi è stato quello di interagire con i cittadini del quartiere Isola e di realizzare un processo partecipativo che porti a ridisegnare insieme un luogo dedicato del quartiere, nel nostro caso come Gruppo 7, specificatamente il Cavalcavia Bussa. Prima di raccontare gli esiti e le prime restituzioni delle due giornate di Charrette, forniamo la definizione di Charrette così come la descrive il nostro Professore Giulio Ernesti.

Charrette

Il termine francese ‘Charrette‘, carretto, proviene invece dalle scuole parigine di Belle Arti del 19esimo secolo; dopo una notte di lavoro estenuante in equipe con la consegna dei lavori il giorno dopo, si vedevano passare trafelati per la città gli studenti dell’accademia con questi ‘carretti’ appunto, trasportando le loro tavole per l’esposizione, verso l’attuale Palais des etudes, mentre finivano gli ultimi ritocchi. E’ entrato da allora nell’uso comune,affermare di lavorare “en charrette”*; è molto diffuso ad esempio tra gli studenti del MIT di Boston,usare questo termine per definire un lavoro portato avanti alacremente in vista dei finals. Si sono distinte nel tempo Charrette a tema, quali ad esempio Techarrette, Eco-Charrette e Urban Charrette.

Link:  NCI http://www.charretteinstitute.org/charrette.html

                    http://www.charrettecenter.net

                    http://www.tndtownpaper.com/what_is_charrette.htm

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* "Les élèves, retardés par les basses besognes payées du dehors, répétaient le cri : "Oh! que je suis en charrette!" 
(Zola, L'Œuvre,1886, p. 62)

Gabriele Z. Marco B. Mario F. Marco L.